Euroluce: l’illuminazione che vogliamo è touchless e indiretta

Euroluce 2019 si sta per concludere e tra le tante lampade che mi hanno presentato, due hanno attivato in me qualche riflessione sul nostro rapporto con la luce artificiale e con la tecnologia in generale.

La prima si chiama Mito (in copertina e in basso) ed è prodotta da Occhio, azienda tedesca fondata dal designer Axel Meise. Mito si presenta come un anello di luce, nelle varianti da soffitto o parete, sospesa e da terra, ad arco. In questa seconda variante, prende il nome di Mito Raggio e Mito Largo e può essere accesa e regolata senza contatto fisico, direttamente sulla testa riflettente grazie alla funzione “touchless control”. Il sistema “up/down fading” consente la distribuzione graduale della luce verso l’alto e verso il basso. In alternativa la regolazione può avvenire via Bluetooth mediante l’applicazione air App o l’air controller di Occhio.
È una bellissima lampada, secondo me, e produce una luce di qualità, ma la cosa che più mi ha colpito è il touchless: è questa la direzione che stiamo prendendo nella nostra relazione con la tecnologia? I vecchi interruttori sono stati sostituiti dal touch e poi il touch dal non-touch. Abbiamo perso tutta una serie di gesti e sensazioni e ci prepariamo a farne nostre altre, che non comportano il contatto. Non vogliamo più toccare.

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Lampada Mito di Occhio

Il secondo progetto che mi ha colpito è la sospensione Quasi Light (in basso) progettata dall’artista e designer danese-islandese Olafur Eliasson per Louis Poulsen. La lampada si compone di due forme geometriche inserite l’una nell’altra: la parte esterna, una cornice di alluminio, ha la forma di un icosaedro (una forma composta da 20 facce e 12 vertici), quella interna è un dodecaedro (12 facce e 20 vertici). Nei vertici dell’involucro esterno in alluminio sono collocate delle luci a led indirizzate verso l’interno, verso il cuore della lampda, e non verso l’ambiente circostante. “Ciò che distingue questa lampada – spiega Eliasson – è che la luce è diretta verso l’interno da cui viene poi riflessa verso l’esterno”. L’obiettivo è illuminare con una luce più bella e confortevole, riflessa e indiretta. La luce artificiale non vuole più sostituire quella del sole, ma offrire qualcosa di diverso e di migliore.

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Lampada Quasi Light di Louis Poulsen

Roberta del Vaglio

robertadelvaglio@dailyapple.it