Elena Salmistraro, la designer illustratrice che crea oggetti reali e fantastici

Sono molto incuriosita dal mondo dell’illustrazione e credo che sia la forma d’arte più rappresentativa del nostro tempo: per l’immediatezza, la creatività e la capacità di raccontare le cose con pochi tratti. Non mi stupisce, quindi, sapere che da quel mondo lì arriva Elena Salmistraro, una delle designer più in ascesa del momento. Artista e designer, Salmistraro ha 35 anni ed è nata e cresciuta a Milano, dove nel 2008 si è laureata al Politecnico, aprendo l’anno successivo, il suo studio. Tra le aziende conquistate dal suo stile ci sono: Alessi, Lavazza, Bosa, Seletti, De Castelli, Cc-Tapis, Nason Moretti. Nel 2017 ha ricevuto il premio del Salone del Mobile come Best Emerging Designer. Tra gli elementi più riconoscibili dei suoi oggetti, ricorrono maschere e creature fiabesche, rassicuranti e ironiche, di cui ci racconta la genesi, in questa intervista.

Quali sono i tre aspetti di te che influenzano maggiormente il tuo lavoro?
Senza alcun dubbio la giocosità, la curiosità e l’attenzione al dettaglio. Poi ogni progetto ha molte più sfaccettature, ma queste tre componenti si ripetono con puntualità.
La tua creatività è molto libera e coraggiosa, schietta. Allo stesso tempo i tuoi oggetti sono gentili e belli da guardare, facili da integrare nell’arredo pur avendo una forte personalità. Come riesci a trovare l’equilibrio tra stupore e usabilità?
È un duro lavoro di sottrazione, spesso parto da dei disegni, dei dipinti o delle illustrazioni, e successivamente passo alla fase tridimensionale, semplificando, spogliando del superfluo, fino ad ottenere il giusto compromesso tra forma e funzione. Devo ammettere che si tratta di un lungo processo fatto di prove, tentativi ed anche errori, ma credo che siano tutte fasi necessarie per ottenere il risultato che meglio risponda alle esigenze del progetto.
Da cosa deriva il ricorrere, nei tuoi lavori, di mostri gentili e linee irregolari ma armoniche?
Come accennavo prima, nel mio lavoro cerco sempre di far convivere il mondo del disegno, inteso come illustrazione, arte, e il mondo del design più tradizionale. I soggetti e le forme che realizzo sono il frutto dei soggetti che preferisco rappresentare, per me è importante in questo momento sviluppare una ricerca personale, rivolta alla metodologia – anche se non amo chiamarla cosi- che mi permetta di esprimere al meglio la mia essenza. Proprio per questo non mi ritengo né una designer né un’artista a tutto tondo, preferisco essere una sperimentatrice, qualcosa di indefinito o di difficilmente classificabile.
In che modo sarai presente alla design week di Milano?
Al salone sarò con Bosa-Disney con i 90 anni di Topolino, Emmemobili con svariati progetti (Madia, Tavolo, Sedie, Libreria), Torremato con un collezione di lampade.
Al fuori salone sarò con – Lithea (palazzo Litta) con rivestimenti in marmo, tavolini e una toletta, Altreforme (Rossana Orlandi) con una cabinet ultra pop, Londonart con alcune carte da parati.
Organizzerò un allestimento/esposizione nello spazio Replay in piazza Gae Aulenti per presentare la mia capsule collection per 24 Bottles e delle sedie in vimini per Bottega Intreccio, inoltre prenderò parte al super evento organizzato da Cristina Morozzi decorando uno dei 13 cavalli di Leonardo.

Lampade della collezione Miami di Elena Salmistraro per Torremato

Lampade della collezione Miami di Elena Salmistraro per Torremato

Aggiornamento di un’intervista già apparsa su MOHD

Roberta del Vaglio

robertadelvaglio@dailyapple.it