InGalera: interni stellati per il primo ristorante aperto in un carcere
Questo progetto mi piace molto, perché è semplice ma curatissimo e centra l’obiettivo della riabilitazione dei detenuti di un carcere. Si tratta della casa di reclusione di Bollate in cui ha aperto il ristorante InGalera: destinato al pubblico esterno, offre 52 posti a sedere ed è aperto a pranzo e a cena, dal lunedì al sabato. Ci lavorano complessivamente nove persone, cinque in cucina e quattro in sala: sono tutti detenuti, a esclusione dello chef e del maitre, professionisti esterni chiamati a dare prestigio al progetto.
InGalera è prima di tutto un bel posto per andare a mangiare, Augusta Comi, l’architetto che ha curato la realizzazione spiega: “L’idea progettuale del ristorante InGalera nasce dall’osservazione delle linee essenziali e rigorose tipiche degli ambienti delle strutture carcerarie, luoghi in cui l’aspetto funzionale è tenuto in grande considerazione. L’uso dei colori pastello, che riprende il tema delle cornici delle finestre della facciata, dona all’ambiente un carattere di leggerezza e elegante sobrietà”. Tra gli sponsor tecnici c’è anche Pedrali, che ha fornito i suoi arredi: si riconoscono il tratto sottile e lineare delle sedute Volt, con e senza braccioli nei colori bianco e beige, disegnate da Claudio Dondoli e Marco Pocci, e i tavoli Inox con basamento verniciato bianco.
Immagini di Andrea Guermani